Gemito. La vita, l’opera
(A cura di Roberto Nicolucci e Laura Cannavacciuolo, Postfazione di Raffaello Causa)
«Gemito è un maestro il cui posto è oramai nella storia dell’arte italiana: egli ha spinto la manifestazione della vita fino al suo limite estremo e le ha conferito la forma più squisita e più degna», scriveva Salvatore di Giacomo in una lettera dell’aprile del 1905.
Disegnatore e scultore innamorato della pittura del ‘6oo e del Caravaggio, Vincenzo Gemito non è mai stato così attuale…
Titolo: Gemito. La vita, l'opera
Autore:
Salvatore di GiacomoA cura di
Laura Cannavacciuolo,
Raffaello Causa,
Roberto NicolucciPagine: 160
Prezzo: 18,00 €
Formato: 16x23
ISBN: 979-12-5542-00-2-6
Uscita: marzo 2023
Salvatore di Giacomo (1860-1934) è stato un celebre poeta, drammaturgo, giornalista e saggista italiano.
Nato a Napoli, di Giacomo frequentò, per volere del padre, la facoltà di medicina che, successivamente, decise di abbandonare per seguire la propria vocazione poetica e letteraria.
Fu cronista e collaboratore dei maggiori quotidiani napoletani dell’epoca, nonché fondatore, nel 1892, con Benedetto Croce, Vittorio Spinazzola e altri intellettuali, della rivista di topografia e arte napoletana
Napoli Nobilissima.
La sua vasta e variegata produzione letteraria si compone di numerose poesie che, musicate, rappresentano una parte essenziale della cultura popolare partenopea. È stato, infatti, insieme a Ernesto Murolo, Libero Bovio e E. A. Mario, un artefice della cosiddetta epoca d'oro della canzone napoletana.
Tra le sue opere più celebri si ricordano novelle come
Minuetto Settecento (1883),
Mattinate napoletane (1884); il dramma teatrale
Assunta Spina (1888), sceneggiato da Eduardo De Filippo nel 1948.
Poeta, novelliere, scrittore di teatro ma anche appassionato ricercatore e saggista, tra le opere di di Giacomo compaiono anche due testi legati al suo interesse per le arti figurative:
Domenico Morelli pittore (1901) e
Vincenzo Gemito. La vita, l'opera (1905).
Laura Cannavacciuolo è ricercatrice di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università L’Orientale di Napoli. Suoi testi critici su Camillo Boito, Pier Maria Rosso di San Secondo, Luigi Pirandello, Luciano Bianciardi, Elsa Morante, Ermanno Rea, sono apparsi in riviste specializzate e in opere collettanee.
È autrice delle monografie
La fabbrica del grottesco (2012),
Salvatore di Giacomo. La letteratura e le arti (2015),
Napoli boom. Il romanzo della città (2019),
«Lavorare nella contemporaneità». Giuseppe Pontiggia lettore (2020). Per l’Editore Roberto Nicolucci dirige la collana di studi di alta divulgazione “mondoscritto”, di cui ha curato il primo volume
Dante classico contemporaneo (2022).
Raffaello Causa (1923-1984) è stato uno storico dell’arte e pittore italiano, nonché Soprintendente ai Beni Artistici della Campania e, per oltre un ventennio e fino alla scomparsa, direttore del Museo di Capodimonte di Napoli.
Dopo gli studi universitari alla Scuola Normale Superiore di Pisa, nel corso degli anni ‘50 e ’60 ha lavorato prevalentemente su temi di arte meridionale, dal ‘300 al primo ‘9oo, promuovendo restauri e organizzando numerose mostre. Tra queste, va citata almeno quella a quattro mani con Ferdinando Bologna sulle “Sculture lignee nella Campania” (1950). Nel 1956 ha partecipato, con Bologna ed altri, alla riorganizzazione della Pinacoteca Nazionale nella reggia settecentesca di Capodimonte, sotto Bruno Molajoli. Nel 1962 ha concentrato le sue ricerche sulla Certosa di San Martino, culminate nel volume
L’arte nella Certosa di San Martino, che si avvale di un portfolio fotografico di Mimmo Jodice.
Ha scritto recensioni su riviste d'arte italiane e internazionali tra cui
Napoli nobilissima,
Paragone Arte,
Emporium,
Bollettino d'arte,
Arte veneta e
The Art Quarterly. Nei numerosi articoli e libri, l’esperienza del conoscitore d’arte, maturata nella cerchia di Roberto Longhi, si sposa con una particolare cura nella scrittura. Dopo la nomina a Soprintendente, ha organizzato rassegne internazionali come la cruciale "Civiltà del Settecento a Napoli" (1979) e "La pittura napoletana da Caravaggio a Luca Giordano" (1982).
Roberto Nicolucci è nato a Napoli. Storico e critico d'arte, ha conseguito la laurea in Conservazione dei beni culturali (L-1), con indirizzo in Storia Moderna con una tesi dal titolo “
La costruzione di una Nazione: Alfieri e lo spirito nazionale italiano”, presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove ha ottenuto il massimo dei voti con lode. Successivamente ha terminato il suo percorso di studi con lode e plauso della commissione, conseguendo la laurea magistrale in Archeologia e storia dell'arte (LM-89) sul decoratore napoletano Francesco De Mura. Attualmente, ricopre il ruolo di professore a contratto di storia dell'arte Moderna e di storia dell’arte Medioevale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi, dove è anche membro del Consiglio di amministrazione. È inoltre nel Consiglio di amministrazione della società di gestione Marconi Società Benefit ar.l. Dal luglio del 2025, è membro del Comitato scientifico dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane. È consigliere presso gli uffici di diretta collaborazione del Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Sen. Matteo Salvini. Nel 2021 ha fondato la casa editrice Roberto Nicolucci Editore. Negli ultimi anni, ha collaborato a numerose esposizioni e relativi cataloghi. Tra le sue più significative collaborazioni, possiamo ricordare: il catalogo centrato sul Caravaggio a Napoli; i cataloghi delle rassegne di Parigi e Napoli dedicate al pittore barocco napoletano Luca Giordano; e il catalogo di particolare rilevanza simbolica riguardante il trasferimento di alcuni capolavori del Museo di Capodimonte al Louvre. Ha anche redatto schede tematiche sul Caravaggio e sul Seicento per il catalogo della mostra dei capolavori di Capodimonte alla Reggia di Venaria. La sua attività scientifica è costantemente accompagnata da una vocazione per la divulgazione. Ha scritto diverse pubblicazioni di carattere scientifico sulla storia dell'arte. Inoltre, ha curato la rubrica "
La Roma che non ti aspetti" per il quotidiano Il Tempo dal novembre 2019 al novembre 2023. Negli ultimi anni, si è dedicato alla promozione dei beni culturali in Italia attraverso collaborazioni con diversi giornali ed emittenti televisive. Ha diretto la creazione della Sala Museale di Storia, Arte e Cultura della Scuola Militare Nunziatella ed è membro dell'Albo d'Oro della Fondazione Nunziatella.
Nel 2022 ha sponsorizzato il restauro dell'opera di Nicola Malinconico "
Adamo ed Eva piangono la morte di Abele" (1690 ca.), esposto al Museo nazionale di Capodimonte di Napoli. Nello stesso anno, Forbes gli ha dedicato un articolo intitolato "
La storia dell’under 30 che ha bruciato le tappe della cultura". Sempre nel 2022, ha ricevuto il premio «Alumni Praeclari» dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dedicato ai laureati dell'ateneo che hanno raggiunto posizioni professionali di eccellenza. Nel 2023, il "Giornale dell’arte" lo ha inserito nei "30 under 30" protagonisti del mondo dell’arte.