Francesco Solimena

Edito per la prima volta nel 1958 e mai più ripubblicato, Francesco Solimena di Ferdinando Bologna è il più grande e decisivo libro di storia dell’arte meridionale della seconda metà del secolo scorso.
Non dubitiamo che molti, chiuso il volume, si convinceranno che la migliore letteratura italiana del secondo dopoguerra, scorra anche lungo i canali della storia dell’arte. Alla lettura (o rilettura) del libro ci apprestiamo con la scorta di uno storico e critico come Roberto Nicolucci, che da tempo investiga, con gusto e sensibilità, l’universo del ‘700, ultimo secolo della civiltà europea, come voleva lo scrittore Hermann Hesse.

Collana:
Titolo: Francesco Solimena
Autore: Ferdinando Bologna
A cura di Roberto Nicolucci
Prezzo: 25,00 €
Pagine: 332
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-946597-5-7
Uscita: ottobre 2022
Ferdinando Bologna nasce a L’Aquila il 27 settembre 1925. È stato un rinomato storico dell’arte italiano, professore emerito presso l’Università degli Studi Tor Vergata di Roma e docente di metodologia e storia della critica d’arte presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Allievo di Pietro Toesca, Bologna ha esordito come giovane funzionario della Soprintendenza di Napoli, accanto a Raffaello Causa, con la storica rassegna Sculture lignee della Campania (1950). Lo stesso anno fonda con Roberto Longhi la rivista Paragone. La sua intelligenza figurativa abbraccia la storia dell’arte dal Duecento al Settecento, fino al Novecento. Ha affrontato approfondite indagini sull’arte medievale e moderna, dalla mostra Fontainebleau e la maniera italiana (1952) a La pittura italiana delle origini (1962) e Novità su Giotto. Giotto al tempo della cappella Peruzzi (1968). Un costante interesse per l’arte meridionale emerge nella sua ricerca, come negli studi su Francesco Solimena (1958); Roviale spagnolo e la pittura napoletana del Cinquecento (1959); I pittori alla corte angioina di Napoli, 1266-1414, e un riesame dell’arte nell’età fridericiana (1969); Il soffitto della sala magna allo Steri di Palermo e la cultura feudale siciliana nell’autunno del Medioevo (1975); Napoli e le rotte mediterranee della pittura. Da Alfonso il Magnanimo a Ferdinando il Cattolico (1977).

Roberto Nicolucci è nato a Napoli. Storico e critico d'arte, ha conseguito la laurea in Conservazione dei beni culturali (L-1), con indirizzo in Storia Moderna con una tesi dal titolo “La costruzione di una Nazione: Alfieri e lo spirito nazionale italiano”, presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove ha ottenuto il massimo dei voti con lode. Successivamente ha terminato il suo percorso di studi con lode e plauso della commissione, conseguendo la laurea magistrale in Archeologia e storia dell'arte (LM-89) sul decoratore napoletano Francesco De Mura. Attualmente, ricopre il ruolo di professore a contratto di storia dell'arte Moderna e di storia dell’arte Medioevale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi, dove è anche membro del Consiglio di amministrazione. È inoltre nel Consiglio di amministrazione della società di gestione Marconi Società Benefit ar.l. Dal luglio del 2025, è membro del Comitato scientifico dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane. È consigliere presso gli uffici di diretta collaborazione del Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Sen. Matteo Salvini. Nel 2021 ha fondato la casa editrice Roberto Nicolucci Editore. Negli ultimi anni, ha collaborato a numerose esposizioni e relativi cataloghi. Tra le sue più significative collaborazioni, possiamo ricordare: il catalogo centrato sul Caravaggio a Napoli; i cataloghi delle rassegne di Parigi e Napoli dedicate al pittore barocco napoletano Luca Giordano; e il catalogo di particolare rilevanza simbolica riguardante il trasferimento di alcuni capolavori del Museo di Capodimonte al Louvre. Ha anche redatto schede tematiche sul Caravaggio e sul Seicento per il catalogo della mostra dei capolavori di Capodimonte alla Reggia di Venaria. La sua attività scientifica è costantemente accompagnata da una vocazione per la divulgazione. Ha scritto diverse pubblicazioni di carattere scientifico sulla storia dell'arte. Inoltre, ha curato la rubrica "La Roma che non ti aspetti" per il quotidiano Il Tempo dal novembre 2019 al novembre 2023. Negli ultimi anni, si è dedicato alla promozione dei beni culturali in Italia attraverso collaborazioni con diversi giornali ed emittenti televisive. Ha diretto la creazione della Sala Museale di Storia, Arte e Cultura della Scuola Militare Nunziatella ed è membro dell'Albo d'Oro della Fondazione Nunziatella. Nel 2022 ha sponsorizzato il restauro dell'opera di Nicola Malinconico "Adamo ed Eva piangono la morte di Abele" (1690 ca.), esposto al Museo nazionale di Capodimonte di Napoli. Nello stesso anno, Forbes gli ha dedicato un articolo intitolato "La storia dell’under 30 che ha bruciato le tappe della cultura". Sempre nel 2022, ha ricevuto il premio «Alumni Praeclari» dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dedicato ai laureati dell'ateneo che hanno raggiunto posizioni professionali di eccellenza. Nel 2023, il "Giornale dell’arte" lo ha inserito nei "30 under 30" protagonisti del mondo dell’arte.

Edito per la prima volta nel 1958 e mai più ripubblicato, Francesco Solimena di Ferdinando Bologna è il più grande e decisivo libro di storia dell’arte meridionale della seconda metà del secolo scorso.
Non dubitiamo che molti, chiuso il volume, si convinceranno che la migliore letteratura italiana del secondo dopoguerra, scorra anche lungo i canali della storia dell’arte. Alla lettura (o rilettura) del libro ci apprestiamo con la scorta di uno storico e critico come Roberto Nicolucci, che da tempo investiga, con gusto e sensibilità, l’universo del ‘700, ultimo secolo della civiltà europea, come voleva lo scrittore Hermann Hesse.
«Chi sia maturato con queste pagine cruciali; o le affronti per la prima volta con passione e cuore scevri da pregiudizi apprezzerà il gusto della scrittura e la capacità, che lascia stupefatti, di restituire il profumo di un’epoca allargando, a mano a mano, il campo d’indagine: dal piano dell’analisi delle forme alla ricostruzione dei contesti. Non si tratta, perciò, di un affondo monografico in senso stretto con annesso catalogo ragionato; piuttosto di due libri in uno. […]
Ne risulta un testo brulicante e dialogante. O meglio: un corpo a corpo tra lo studioso e il pittore dentro cui viene catapultato il lettore. Se molti degli artisti evocati – presentati di volta in volta attraverso inquadrature differenti – hanno distribuito il talento in contrade anche lontane, ricordiamo che si parte da Napoli e a Napoli si torna.
Solimena ‘58 è un affondo sulla civiltà napoletana e meridionale sei e settecentesca di uno studioso poco più che trentenne, cresciuto nell’Abruzzo tra le guerre (raccontato nei libri di Jovine e nei dipinti di Domenico Cifani); maturato nella Napoli del neorealismo, o neo-caravaggismo, di Raffaele Lippi e Rea (per tacere di quel misconosciuto traguardo della cultura napoletana del dopoguerra che fu, nel ’57, l’invenzione del Museo di Capodimonte).
Burrascosi ma fertili, i dialoghi con Causa (1923-1984), più vecchio di due, lunghi anni sono da presupporre a ogni riga. Senza il Solimena di Bologna quel romanzo antico e moderno di Napoli, che prende spesso la forma del saggio scorrendo lungo la critica d’arte del secondo dopoguerra, sarebbe incompleto».

(dalla Prefazione di Roberto Nicolucci)

Rassegna stampa
29122022_GDA_SOLIMENA

Nella storia di Solimena il romanzo dell’arte napoletana

Riedita in un’eccellente veste tipografica la monografia del 1958 scritta da Ferdinando Bologna sul pittore seicentesco. Chiude l’anno la riedizione della monografia di Francesco Solimena di Ferdinando Bologna, libro cruciale sul quale abbiamo più o meno tutti affilato i ferri del mestiere. Rimesso in gioco da uno studioso di talento, Roberto Nicolucci, il Solimena, senza…

1432x638_Ilmattino_02112022

Francesco Solimena, la monografia introvabile di Bologna

Dopo sessantacinque anni dalla sua prima pubblicazione, torna “Francesco Solimena” di Ferdinando Bologna, pubblicato per la prima volta a Napoli nell’estate del 1958. Un libro cruciale per il mondo dell’arte e all’apparenza introvabile. «Si tratta del più importante libro di storia dell’arte, anzi di storia della cultura, pubblicato a Napoli. Volevamo una riedizione agile, di prezzo contenuto,…