La Napoli dolente del dopoguerra

I due racconti più belli dello scrittore napoletano Luigi Incoronato rispuntano in libreria grazie all’iniziativa di una docente di letteratura italiana contemporanea dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Laura Cannavacciuolo, studiosa della letteratura neorealista napoletana a cavallo degli anni Sessanta che ebbe le sue firme di punta in Domenico Rea, Michele Prisco e Luigi Compagnone.

«Scala a San Potito. Le pareti bianche» di Luigi Incoronato e a cura di Laura Cannavacciuolo, (Roberto Nicolucci Editore, pp 163, E.16)  sarà presentato domani, venerdì 21 ottobre 2022, alle ore 18, al Salotto Letterario Le Zifere in Piazzetta Nilo, 7 a Napoli. Oltre all’autrice, Laura Cannavacciuolo, interverranno la scrittrice Annella Prisco e Carlo Vecce, docente di letteratura italiana dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.

Il primo dei due racconti descrive la Napoli dolente dalle storie terribili di sopravvivenza, degrado e dignità, al contempo, col racconto di chi aveva perduto la casa sotto i bombardamenti e aveva trovato rifugio sui pianerottoli della grande “Scala a San Potito“, che solca il centro storico quasi in modo clandestino e che negli anni della ricostruzione e della povertà per tanti rappresentò la speranza e l’emarginazione irreversibile come altre oasi di povertà contemporanee, a cominciare dalla 167 di Secondigliano. C’è tanta Napoli di oggi in quella Napoli di ieri, così come c’è tanta guerra di oggi nella guerra che Incoronato raccontava in “Le pareti bianche”, il conflitto dell’anima lacerata tra il senso del dovere e il rigetto per la violenza con il racconto di un ufficiale che, tornato momentaneamente in Italia dopo essere stato ferito nel fronte greco-albanese (dove Incoronato ha combattuto), finge un’amnesia pur di non tornare in guerra.

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