Chi ha detto che le copertine non sono importanti?
L’autore di questo libro, cresciuto a colpi di vinili e compact disc, la pensa diversamente. La copertina non è una semplice soglia da superare distrattamente. Tutt’altro. Una copertina e un titolo azzeccati sono già metà del percorso fatto con il lettore e, in questo caso, con l’ascoltatore. Alcune copertine, che compaiono nel tesoretto scelto per questo piccolo volume, sono autentici distillati di gusto, arguzia e intelligenza critica: dai Beatles a Tina Turner, da Sade a David Bowie.
In taluni casi siamo a meno di un passo dal capolavoro e non ci si smette di stupire che le immagini di accompagnamento del White Album del 1968 non siano precipitate nei libri di storia dell’arte da dove sarebbe il caso di non muoverle più.
Un libro agile e svelto da consigliare ai nostalgici del supporto che aspettano solo un segnale per rimettere sul piatto o nel lettore dischi da tempo lasciati nelle custodie e soprattutto a quanti, con un clic, scaricano oggi tutta la musica del mondo: ma distrattamente.
E, senza vederla!
Attenzione! prima che la puntina inesorabilmente cada, sappiate che nella musica, come nella vita, occorre correre dei dischi!
“Dischi da correre”, le copertine che hanno fatto storia
Stefano Causa, da storico dell’arte, vorrebbe l’immagine bianca del “White Album” dei Beatles in un museo. Perché quella provocazione, dagli anni Sessanta, è figlia di un’urgenza comunicativa e potenza artistica al pari di tanti capolavori del tempo che li ha prodotti. Con lo scopo di nobilitare l’arte della copertina dei dischi, l’esperto ha scritto “Dischi…
Video Presentazione del libro di Stefano Causa
Presentazione del libro “Dischi da Correre ” di Stefano Causa, Roberto Nicolucci Editore dalla pagina Facebook della libreria IO CI STO
CHI VA CON LO ZOPPO… LEGGE E ASCOLTA Dischi da correre
Tra il divertissement e il capriccio d’autore. Ma se l’autore è un uomo di cultura rinascimentale, brillante e felicemente trasversale come Stefano Causa*, allora ben venga lo sfizio. Soprattutto se riguarda le copertine dei dischi. Quelle visionarie porte d’ingresso verso mondi sonori, quadrati magici che alimentano il proprio immaginario tascabile, manufatti seriali che uno storico…