Napoleone

«Il gloriosissimo e augustissimo imperatore dei francesi è incoronato e messo in trono. Viva l’Imperatore!»

Intorno alla figura di Napoleone Bonaparte sono nate, sin dal principio, storie e leggende che hanno contribuito a crearne il mito e suggellarne la fama, consegnando l’Imperatore alla memoria dei secoli. Il Napoleone che Alexandre Dumas, però, ci restituisce, si colora di altre e più profonde sfumature.

Collana:
Titolo: Napoleone
Autore: Alexandre Dumas
A cura di Luigi Mascilli Migliorini
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 200
Formato: 16x23
ISBN: 979-12-5542-00-8-8
Uscita: ottobre 2023
Alexandre Dumas (1802-1870) è lo scrittore francese più popolare dell’Ottocento. Maestro del romanzo storico e del teatro romantico, è uno dei più prolifici scrittori del diciannovesimo secolo, la cui opera vanta più di duecento libri. Celebre soprattutto per i capolavori Il conte di Montecristo e la Trilogia dei moschettieri, pubblicati a puntate a partire dal 1844. Abilissimo nel creare colpi di scena, indubbiamente Dumas si può considerare il padre del romanzo d’appendice. Secondo l’Index Translationum, con un totale di 2.540 traduzioni, Dumas è al tredicesimo posto tra gli autori mondiali più tradotti in lingua straniera.

Luigi Mascilli Migliorini è accademico dei Lincei, professore emerito dell’Università di Napoli “L’Orientale” e tra i maggiori studiosi in Europa dell’età napoleonica e dell’Ottocento romantico. Tra le sue opere principali si segnalano le due biografie di Napoleone (Salerno Editrice 2015, quarta edizione 2021) tradotta in francese e in spagnolo e prix Napoléon 2002, e di Metternich (Salerno editrice 2014), premio Rhegium Iulii (2014) e premio Accademia delle Scienze di Torino (2015), nonché I Cinquecento Giorni. Napoleone dall’Elba a Sant’Elena (Laterza, 2016) e L’Ultima stanza di Napoleone. Memorie di Sant’Elena (Salerno editrice, 2021). Ha anche curato la più recente edizione italiana de Il Memoriale di Sant’Elena (Mondadori, 2016).

«Il gloriosissimo e augustissimo imperatore dei francesi è incoronato e messo in trono. Viva l’Imperatore!»

Intorno alla figura di Napoleone Bonaparte sono nate, sin dal principio, storie e leggende che hanno contribuito a crearne il mito e suggellarne la fama, consegnando l’Imperatore alla memoria dei secoli. Il Napoleone che Alexandre Dumas, però, ci restituisce, si colora di altre e più profonde sfumature.

Deve essere stata un’esperienza assai peculiare, infatti, scrivere di quell’uomo che aveva saputo conquistare il mondo e la cui ascesa era cominciata nel 1795, quando l’allora giovane militare di origine corse era stato chiamato a sedare le rivolte del 13 Vendemmiaio al posto del Generale Dumas, padre dello scrittore; quel padre che proprio Napoleone costrinse al ritiro a causa delle sue idee repubblicane.

Il Dumas scrittore, però, non è solo figlio del generale Dumas, ma è anche enfant du siécle, è figlio cioè dell’epoca della Rivoluzione e dell’epopea napoleonica, come sottolineano le parole di Luigi Mascilli Migliorini, nella prefazione: “A questa paternità storica Alexandre Dumas, come gli altri suoi coetanei, non può che guardare nel modo in cui si guarda a ogni paternità, soprattutto quando essa si presenta con l’ingombrante fardello di una irripetibile eccezionalità: con ammirazione e con desiderio di contrapposizione, te-mendo di non esserne all’altezza e, al tempo stesso, cercando una propria individualità, rimpiangendo di non aver preso parte a quelle straordinarie imprese e progettando, contemporaneamente, nuove e più originali avventure.

Non è, forse, un caso che tra le pagine più intense di questo Napoleone ci siano quelle che Dumas dedica ai tristi giorni di Sant’Elena. È quasi un padre morente quello sul quale si posa lo sguardo di chi ne racconta la fatica, la malattia e soprattutto la pena – resa più acuta dalle rancorose angherie del governatore inglese Hudson Lowe – nel dover misurare la miseria dell’oggi e la grandezza del passato”.

D’altra parte, il ritmo incalzante della narrazione, che richiama metaforicamente quello delle battaglie, descritte dall’autore con grande dovizia di particolari, rende la lettura intensa e, allo stesso tempo, scorrevole. “Sembra quasi – per riprendere ancora le parole del prefatore – che l’autore voglia far presto (…) nel portare sé e il lettore fuori di questa grande vita per potersi misurare con altre, non minori e più personali avventure”.

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