«Il gloriosissimo e augustissimo imperatore dei francesi è incoronato e messo in trono. Viva l’Imperatore!»
Intorno alla figura di Napoleone Bonaparte sono nate, sin dal principio, storie e leggende che hanno contribuito a crearne il mito e suggellarne la fama, consegnando l’Imperatore alla memoria dei secoli. Il Napoleone che Alexandre Dumas, però, ci restituisce, si colora di altre e più profonde sfumature.
Deve essere stata un’esperienza assai peculiare, infatti, scrivere di quell’uomo che aveva saputo conquistare il mondo e la cui ascesa era cominciata nel 1795, quando l’allora giovane militare di origine corse era stato chiamato a sedare le rivolte del 13 Vendemmiaio al posto del Generale Dumas, padre dello scrittore; quel padre che proprio Napoleone costrinse al ritiro a causa delle sue idee repubblicane.
Il Dumas scrittore, però, non è solo figlio del generale Dumas, ma è anche enfant du siécle, è figlio cioè dell’epoca della Rivoluzione e dell’epopea napoleonica, come sottolineano le parole di Luigi Mascilli Migliorini, nella prefazione: “A questa paternità storica Alexandre Dumas, come gli altri suoi coetanei, non può che guardare nel modo in cui si guarda a ogni paternità, soprattutto quando essa si presenta con l’ingombrante fardello di una irripetibile eccezionalità: con ammirazione e con desiderio di contrapposizione, te-mendo di non esserne all’altezza e, al tempo stesso, cercando una propria individualità, rimpiangendo di non aver preso parte a quelle straordinarie imprese e progettando, contemporaneamente, nuove e più originali avventure.
Non è, forse, un caso che tra le pagine più intense di questo Napoleone ci siano quelle che Dumas dedica ai tristi giorni di Sant’Elena. È quasi un padre morente quello sul quale si posa lo sguardo di chi ne racconta la fatica, la malattia e soprattutto la pena – resa più acuta dalle rancorose angherie del governatore inglese Hudson Lowe – nel dover misurare la miseria dell’oggi e la grandezza del passato”.
D’altra parte, il ritmo incalzante della narrazione, che richiama metaforicamente quello delle battaglie, descritte dall’autore con grande dovizia di particolari, rende la lettura intensa e, allo stesso tempo, scorrevole. “Sembra quasi – per riprendere ancora le parole del prefatore – che l’autore voglia far presto (…) nel portare sé e il lettore fuori di questa grande vita per potersi misurare con altre, non minori e più personali avventure”.
Napoleone raccontato da Dumas, Nicolucci “rinnova” l’opera
Napoleone Bonaparte, amato e odiato, ha lasciato la sua impronta nella Storia. Uno dei più grandi racconti sulle sue gesta è stato scritto da Alexandre Dumas. Il testo, scritto 18 anni dopo la morte nel 1821 del grande condottiero, racconta le gesta del generale nato ad Ajaccio in Corsica portando il lettore nella battaglia. Descrizioni…
Napoleone di Alexandre Dumas torna in libreria
Scritto 18 anni dopo la morte nel 1821 del grande condottiero, in pochi mesi per esigenze economiche come al solito suo, il Napoleone di Alexandre Dumas, tornato in libreria grazie all’editore Roberto Nicolucci, è stato presentato ieri alle Gallerie d’Italia. Guarda le interviste alla presentazione del libro “Napoleone””